NA K14314 secondo Teresa Lanna

Aveva appena compiuto 26 anni, Giancarlo Siani. Raccontava la verità; questa era la sua unica colpa. Faceva il giornalista. Pagò per essere stato "scomodo". Venne ucciso sotto la propria abitazione, nel quartiere Vomero, a Napoli. Era il 23 settembre 1985.

C'è un qualcosa che va oltre la tristezza, nel pensare ad un ragazzo barbaramente assassinato. Ci sono le passioni comuni; c'è la voglia di raccontare, che forse si avvicina a quella che aveva lui. C'è un sogno che lui aveva già realizzato, ma che fu messo per sempre a tacere. Quello di dar voce ai più deboli, di fare giustizia.
Di lui, di quel ragazzo bello e sorridente con la Mehari verde, si è detto tanto, ma quel tanto non è mai troppo.

A Giancarlo Siani sono state intitolate scuole, aule, strade ed un premio giornalistico ne tiene viva la memoria. Se fosse ancora vivo, se ancora potesse scrivere i suoi articoli, forse alle sue inchieste e al suo impegno non verrebbe dato lo stesso valore che hanno ora. Perché a volte è così, nel mondo dei vivi.

Tuttavia, Giancarlo Siani è più vivo che mai. Vive in tutti i giovani che come lui hanno una passione e cercano di coltivarla, sperando diventi un lavoro. Vive in tutti i giornalisti che fanno il proprio dovere: scavare senza sosta tra le pieghe di quei fatti immersi nell'ombra. Vive in tutti coloro che amano la verità e aborriscono le menzogne.

Ringrazio Paolo Miggiano, per aver scritto "NA K14314 - Le strade della Mèhari di Giancarlo Siani", un libro che ha molto da raccontare. Lo ringrazio perché in una delle tappe della Mehari ha voluto anche me. E non può che esserci emozione nel parlare di un giornalista, soprattutto quando si può capire cosa vuol dire scrivere con passione.

L'appuntamento è fissato per il 7 luglio, alle ore 19:00, presso lo Chalet Genovese dal 1946, in Piazza Vanvitelli, a Caserta.

Di mare e vacanze neanche l'ombra, ma in compenso c'è un "viaggio" in Mehari.

L'ingresso è libero, per tutti coloro che vorranno leggere una pagina della nostra storia ancora da chiarire.
Teresa Lanna
28 giugno 2018