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Prefazione di: Vincenza Alfano
Genere: Non-Fiction
Pagine: 80
Mese/Anno di pubblicazione: aprile 2018
ISBN Libro: 788832870367
Prezzo Libro: € 13,00
Questo libro è vincitore del Premio Nabokov 2017.
Dal mese di maggio 2018 è in distribuzione il mio nuovo libro “LA GUERRA DI DARIO. Vivere e morire a Napoli, non-fiction, edito da TraLeRighe Libri, una casa editrice tra le più affermate in campo nazionale. In una scrittura sociale, suggellata dalla colta prefazione della scrittrice Vincenza Alfano, ripercorro alcune storie vere accadute a Napoli e in Campania.
QUESTA È LA SINOSSI DI “LA GUERRRA DI DARIO”:
“La guerra di Dario” è una selezione di storie di vittime innocenti della criminalità e del dovere. Spesso si raccontano le mafie, le camorre, il male in genere in quanto narrazione importante, perché il nemico se c’è lo devi conoscere. Così a finire su un libro, sullo schermo di un cinematografo o di una televisione sono sempre più spesso le storie dei criminali, dei camorristi, magari pentiti, o al massimo dei morti ammazzati illustri. Il più delle volte è il male che prende la scena! Ci sono, però, altre storie che meritano di essere raccontate, quelle degli umili, dei troppo dimenticati dalla storia, quelle che non appassionano. Ma a farlo sono in pochi. Sono le storie dei più deboli, dei vinti che, comunque, non devono cadere nell'oblio di chi non ha più voce per colpa del crimine o della poca attenzione alle regole. In una “scrittura sociale” appassionata, Paolo Miggiano presenta le storie di questi cittadini. Federico Del Prete, l’ambulante solo, che, in un’Italia di pavidi, di faccendieri, di corrotti e di collusi seppe resistere. Annalisa Durante, una bambina uccisa non nelle favelas di Buenos Aires, in Honduras, in Bangladesh, ma nel cuore di Napoli. Antonio Landieri, un giovane disabile che fu ucciso in un agguato di camorra. Gelsomina Verde, uccisa e data alle fiamme per non aver voluto svelare il nascondiglio, che non conosceva, di un giovane condannato a morte dai clan. Dario Scherillo, un giovane di ventisei anni, ucciso per errore, perché troppo somigliante al bersaglio dei killer. Fabio De Pandi, un bambino di undici anni, che in una infuocata notte d’estate incrociò la traietto- ria di un proiettile vagante. Infine Antonio Raimondo, un elicotterista della Polizia di Stato, rimasto vittima, insieme a Gaetanina Scotto di Perrotolo, l’infermiera del presidio ospedaliero dell’isola di Procida, di un incidente aereo durante un soccorso.
QUESTO È L’INCIPIT DI UNA STORIA: ANTONIO NON POTEVA SAPERE:
«Antonio, ‘O T, l'Extraterrestre, come lo chiamano nel quartiere gli amici, non può giocare a bigliardino e se ci prova lo fa con molta difficoltà. Si, con molta difficoltà, perché Antonio non cammina. Non può camminare come vorrebbe. Una brutta malattia, una paralisi infantile, dovuta a complicazioni da parto, glielo impedisce. Che ne sa Antonio che lì, proprio sotto casa sua, dove ogni tanto va a vedere i suoi amici giocare a bigliardino, è il luogo dove i guaglióni di ‘O Milionario spacciano la droga? E come fa Antonio, in questa fredda sera di novembre, a sapere che tra i clan del suo quartiere è finita la pace?
Come può sapere che proprio lì, a via Labriola, nella zona dei “Sette palazzi”, tra un po’ si scatenerà l’inferno? Intanto la sera prima, Cesare Pagano, amico/nemico di ‘O Milionario - al suo quartier generale, ha riunito il gruppo, che si fa chiamare degli “scissionisti”, di cui vuole diventare il capo. Agli scagnozzi, che come lui non sono soddisfatti di come vanno le cose con ‘O Milionario, deve fare delle comunicazioni impor- tanti. Cesare li deve avvertire che la guerra sta per cominciare».