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Siani, la biografia ignorata dalla Rai

Oggi, 23 settembre ricorre il trentanovesimo anno dall’assassinio del giornalista Giancarlo Siani. Circa mezzo secolo è passato, eppure a noi sembra che quel crudele assassinio sia stato compiuto ieri. Il merito di questa attualità è in primo luogo da attribuire ai suoi scritti, autentici, che lo tengono vivo e tra noi. Scritti che rappresentano – come sostiene l’editore IOD con i suoi fondatori Francesco e Pasquale Testa che li hanno pubblicati dapprima in un cofanetto sotto il marchio Phoebus e poi in un unico volume con IOD - un lascito intellettuale e professionale del giovane giornalista, ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1995 sotto casa sua in via Vincenzo Romaniello, per quello che aveva scritto sul quotidiano Il Mattino e molto probabilmente per ciò che aveva già scritto ma non ancora pubblicato.

Scritti che – come a buona ragione sostengono ancora gli editori Testa – sarebbero stati esclusi, rimossi e osteggiati nella loro divulgazione, sia per ignoranza che per esplicita volontà di coloro che avevano ed hanno il compito di preservare e diffondere l'unico lascito del giovane Siani.

Una volta tanto, però, quegli scritti hanno avuto il loro spazio, quello del LeggiLibri della TGR Campania, la rubrica di letteratura curata da Claudio Ciccarone e si appresta ad avere la sua vetrina nazionale nell’ambito del programma Buongiorno Regione di Rai 3.

La rubrica letteraria della TGR Campania è un’ottima rubrica, condotta egregiamente da un bravo giornalista che - con gli spazi e i tempi che ha a disposizione - cerca di dare visibilità al variegato panorama letterario campano.

Non entro qui nel merito sulle scelte autoriali del conduttore della rubrica che gli consentono di individuare al meglio e in completa autonomia i libri da proporre al pubblico televisivo che lo segue con attenzione.

Apprezzo, quindi, la rubrica e stimo chi la conduce, ma mi permetto di sottolineare che questa volta forse si è commesso un errore di sottovalutazione, quando il 21 settembre del 2024, mediante il profilo social (https://www.facebook.com/share/v/cvT8GTwZaaNDmgE5/) della trasmissione, ha lanciato sul web un servizio che martedì 24 settembre andrà in onda anche nel corso del noto programma Buongiorno Regione di Rai 3.

Bene, allora cosa abbiamo letto sul web e cosa vedremo domani a Buongiorno Regione? Questo il titolo: Il Leggilibri: Siani e D’Acquisto, il coraggio di essere umani e poi un elenco di libri e autori che - a parere del conduttore - si sarebbero occupati dei due eroi, il Carabiniere e il Giornalista. Nel contributo video allegato, la voce controcampo del conduttore afferma: «Le vicende di Salvo D’Acquisto e di Giancarlo Siani non potevano essere ignorate dal mondo letterario e saggistico», per poi fornire l’elenco delle case editrici, degli autori e dei titoli che si sarebbero occupati delle due figure.

Sono sincero, della bibliografia dell’eroe della Seconda Guerra Mondiale non ne ho nessuna contezza e certamente quella fornita dal giornalista Rai su Salvo D’Acquisto è esaustiva. Se parliamo, invece, di libri, di autori e di case editrici che hanno affrontato e scritto di Giancarlo Siani, posso tranquillamente affermare che la bibliografia va proprio oltre quei tre testi, seppur importanti e scritti da autorevoli scrittori, primo tra tutti le parole dello stesso Giancarlo Siani, che ci indica Claudio Ciccarone con il suo servizio. Egli, infatti, si limita a citare: 1) Le parole di una vita di Giancarlo Siani - IOD Edizioni, 2) Storie e passioni a cura di Nino Daniele – IOD; 3) Un ragazzo normale di Lorenzo Marone - Feltrinelli Editore.

Troppo poco, il mondo letterario e saggistico – per utilizzare le stesse parole del giornalista - che ha avuto come tema Giancarlo Siani è assai più vasto e al LeggiLibri della TGR Campania sarebbe bastata una semplice ricerca sul web per avere a disposizione l’intera letteratura postuma su Giancarlo Siani.

Certo, ci si sarebbe imbattuti in una bibliografia non tutta condivisibile, non tutta apprezzabile, ma è pur sempre una letteratura su una vicenda così importante per la storia del nostro Paese ed il servizio pubblico, se sceglie di dare un taglio alla sua trasmissione come quello indicato dal suo autore non può essere parziale e citare solo tre opere a discapito di tutte le altre, ancorché numerose. A meno che al LeggiLibri non si riconduca l'intero mondo letterario e saggistico solo all’ambito di quelle tre opere, di quei tre autori, di quei tre editori.

Forse mi sbaglio, ma in questa occasione si ha l’impressione di essere di fronte ad un tipo di giornalismo piuttosto parziale e di questo – essendo un estimatore del conduttore e della sua rubrica - ne sono davvero dispiaciuto.

Non la faccio lunga, ma nella ricerca, la redazione forse avrebbe incontrato Il cronista scalzo di Erri De Luca, L'Abusivo di Antonio Franchini, Giancarlo Siani. Passione e morte di un giornalista scomodo di Bruno De Stefano, Giancarlo Siani. Il bambino che vivrà per sempre di Angela Mallardo, La stampa addossodi Armando D’Alterio, Giancarlo Siani il coraggio della cronaca di Amato Lamberti, Giancarlo Siani .. e lui che mi sorride di Alessandro Di Virgilio, Caro Giancarlo. Lettere a un amico di Gildo De Stefano, Giancarlo Siani il ragazzo che amava la vitadi Raffaele Sardo e tanti altri. Probabilmente si sarebbe imbattuto anche in Il caso non è chiuso di Roberto Paolo, l’unico libro inchiesta sulla vicenda giudiziaria di Giancarlo Siani, un vero e proprio manuale di giornalismo investigativo e per questo considerato scomodo da un certo mondo antimafioso di facciata.

E googlando googlando, il LeggiLibri forse avrebbe incontrato un libro che ha per titolo proprio il numero di targa dell’automobile di Siani, NA k14314 – Le strade della Mèhari di Giancarlo Siani, Polidoro Editore, che racconta le emozioni di un viaggio di sensibilizzazione in tutta Europa proprio con quella Mèhari verde sulla quale il giornalista fu ucciso. E se quel libro l’avesse sfogliato, si sarebbe accorto che quella narrazione, oltre ad essere il racconto di un viaggio, è anche un percorso nelle zone d’ombra del suo assassinio. Un libro dove ci si interroga, ma giustamente oggi, a trentanove anni dalla sua scomparsa, a che serve farsi domande? A che serve cercare ancora dossier spariti nel nulla? Meglio romanzare, meglio dare spazio a quei professionisti del bene che su Siani ci campano da quasi mezzo secolo, meglio essere un po’ approssimativi anche in una rubrica letteraria.

Paolo Miggiano