Un defibrillatore per la rianimazione umana diventa simbolo per rianimare la comunità di Forcella

C’è un fuori e c’è un dentro a Forcella. Fuori il degrado, il disordine, le bancarelle di sigarette di contrabbando che nascondono anche altri più pericolosi e remunerativi traffici, macchine e motorini parcheggiati di traverso ad ostacolare anche il transito dei pedoni, negozi di alimentari, di frutta e verdura, di abbigliamento che espongono la loro merce al di là del marciapiede ed occupano il suolo pubblico (pagano le tasse?), rifiuti, donne sciatte, ragazzi, anche minorenni, senza casco e contromano, sfrecciano sui motorini, bische a cielo aperto, sale gioco piene di ragazzini intenti a giocare a biliardo e ai videogiochi, tanta camorra, e tanto tanto altro.

Dentro, invece, c’è Piazza Forcella, la Biblioteca dedicata ad Annalisa Durante che il suo papà ha voluto proprio lì dove sua figlia è stata uccisa. Ci sono i corsi di fotografia, il teatro, il cinema, la musica, le letture e tanti, tanti libri. Piazza Forcella, nonostante gli sforzi di Pino Perna e di tutti coloro che lì operano, continua a non essere quella che vorrei (quella che vorrei l’ho descritta nel mio libro dedicato ad Annalisa ALI spezzate, pubblicato per Di Girolamo Editore). Non è quella che vorrei, ma quello che c’è dentro Piazza Forcella stride fortemente con tutto ciò che la circonda. Stride, perché a Napoli, come molto opportunamente ha di recente sostenuto Roberto Saviano, c’è una borghesia (ed io aggiungo anche una classe dirigente e politica – ad eccezione di qualche assessore alla cultura che con pochi mezzi fa di tutto perché la cultura emerga), che è come quella della Colombia. E la città finisce per essere lo specchio di chi la governa, di chi la dirige, di chi dovrebbe investire e non lo fa. Quindi il fuori rimane un fuori molto simile ai sobborghi di Bogotà.

Qualche tempo fa, alcune mensole per la biblioteca Durante, furono donate da un falegname della provincia di Parma, perché qui a Napoli non c’era un falegname disponibile a fornirle a Giannino Durante, per collocare i suoi libri.

Dentro a Piazza Forcella c’è la vita. Fuori, per i vicoli, troppo spesso, ci si imbatte con la morte. A Forcella la sera del 19 febbraio, se la mano assassina non l’avesse portata via in una sera di primavera del 2004, si sarebbe festeggiato il ventinovesimo compleanno di Annalisa. Tuttavia, come facciamo ogni anno, qui dentro a Piazza Forcella si è festeggiato lo stesso. Anzi questa volta si è festeggiato di più, perché è arrivato un regalo. Un regalo importante e a portarlo, ancora una volta, non è stata la distratta borghesia napoletana.

Quest’anno, per il compleanno di Annalisa, è arrivata, una ragazza solare, venuta da Roma. Si chiama Vincenza Trentinella ed è la Presidente della Onlus “Gli Amici del Risveglio”, l’Associazione a fini benefici, che fino a qualche tempo fa era presieduta dalla Signora Maria Rosaria Mazzocco, vedeva del compianto Capo della Polizia, Vincenzo Parisi. La presidente dell’Associazione è arrivata a Piazza Forcella con un dono per la vita, un defibrillatore e lo ha consegnato nelle mani di Giovanni Durante e del presidente dell'associazione dedicata ad Annalisa, Pino Perna, con la benedizione di don Angelo Berselli, parroco dell'antica e meravigliosa chiesa posta all’incrocio con via Duomo. A gestirlo, dopo una formazione specifica, saranno il sacrestano e diversi cittadini e commercianti che si sono dichiarati disponibili a intervenire in caso di soccorso. Così, un defibrillatore per la rianimazione umana diventa simbolo per rianimare la comunità di Forcella.

Sulla teca del defibrillatore sono state posizionate due targhe: una intitolata ad Annalisa Durante e l'altra a Rita Ricciardelli, vittima meno nota, aggredita tempo fa a Napoli da un suo vicino di casa, che l'ha condotta prima in coma e poi alla morte. Presente, insieme ad amici e familiari, la figlia Vanessa. Giornalisti ed associazioni hanno fatto sentire la loro vicinanza, insieme ai bambini della Baby Song di Forcella e ai commercianti della Zona NTL – Napoli, Turismo & Legalità.

«La disponibilità del defibrillatore intende sottolineare che la morte di Annalisa non è rimasta vana e continua a favorire il salvataggio di altre vite», ha dichiarato il presidente Perna.

«Salvare le anime con i libri, salvare i bambini con la scuola musicale Baby Song, salvare il commercio con un’App per smart phone, salvare le vite con un defibrillatore – concludono Giovanni Durante e Pino Perna –: nella Zona Ntl, nata per promuovere la cultura e il turismo della legalità, tutto questo si può, grazie ad Annalisa».